TERRAMADRE
di e con Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich
scena Bruno Soriato e Giuseppe Frisino, sound design Dario Costa, illustrazione Virginia Taroni
foto Simone Galli, produzione Florian Metateatro, organizzazione Silvia Zicaro,
distribuzione Natascia Sollecito Mascetti, con il supporto di Sementerie Artistiche, Ass. Ippocampo, Ferrara OFF, Laagam-ORA | IntercettAzioni Centro di Residenza della Lombardia, Teatri di Vita,
Elsinor / Teatro Cantiere Florida, TRAC – Centro di Residenza Pugliese, Theatron 2.0
scena Bruno Soriato e Giuseppe Frisino, sound design Dario Costa, illustrazione Virginia Taroni
foto Simone Galli, produzione Florian Metateatro, organizzazione Silvia Zicaro,
distribuzione Natascia Sollecito Mascetti, con il supporto di Sementerie Artistiche, Ass. Ippocampo, Ferrara OFF, Laagam-ORA | IntercettAzioni Centro di Residenza della Lombardia, Teatri di Vita,
Elsinor / Teatro Cantiere Florida, TRAC – Centro di Residenza Pugliese, Theatron 2.0
Descrizione
Sappiamo distinguere cosa è naturale da cosa non lo è? Esiste un patto tra noi e la natura? È ancora un nostro interlocutore? Noi siamo città o natura?
A queste domande non avevamo una risposta. Per questo, con Terramadre, abbiamo intrapreso un viaggio a frammenti; un viaggio fisico e teatrale durato più di un anno, che ha avuto l’obiettivo di ridefinire il nostro rapporto con la natura. Un desiderio che abbiamo sentito entrambi, ma che nasceva da esigenze opposte: Niccolò voleva ritrovare il rapporto viscerale che aveva instaurato con la natura da bambino; Laura sentiva invece un profondo senso di paura e voleva capirne le origini, per poi provare a dominarla, riuscire a fidarsi. Ciò che ci ha accomunati è stata la voglia di uscire dalla città in cui viviamo, per esplorare nuovi territori e incontrare molteplici umanità. Abbiamo attraversato diverse regioni: Emilia Romagna, Umbria, Puglia, Lombardia, Piemonte e Toscana; in ogni territorio abbiamo incontrato e intervistato persone che vivono e lavorano a contatto stretto con la natura: contadini, allevatori, produttori di vino, apicoltori, pescatori, enti parco, guide escursionistiche…
Terramadre intreccia le parole raccolte dalle persone incontrate con le nostre esperienze autobiografiche, sia in relazione al legame passato con la natura che al viaggio intrapreso. Questi incontri hanno anche dato vita alla scena dello spettacolo, che ci piace definire “scenografia partecipata”: un totem costruito solo con materiali e oggetti ricevuti dalle persone intervistate che rappresentano il loro rapporto con la natura. Il totem prende vita nel corso dello spettacolo con l’avanzare delle scene, intitolate come se fossero le tappe del viaggio percorso, un viaggio frammentato e non continuativo: le piante pioniere; c’è solo la strada; mappare il percorso; divieto d’accesso; fallire.
Terramadre è uno spettacolo tout public, pensato sia per luoghi all’aperto che al chiuso, urbani e non, perché ci interessa la possibilità di contrapporre la natura incontaminata all’intervento dell’uomo. Come nel nostro precedente lavoro Arturo, tornano degli elementi che sono alla base di una poetica che si sta definendo: la non- rappresentazione e l’intento di creare una drammaturgia che necessiti dell’intervento degli spettatori per essere completa, senza il quale l’azione non può proseguire.
Date dello spettacolo
27/07/2024 18:00 - TORRE PALLAVICINA (BG) - Località Molino di Basso